Imparare a capirsi e andarsi incontro grazie alla terapia di coppia
La vita è difficile, immersi nella routine non ce ne accorgiamo, ma ogni giorno il lavoro, la società, l’accettare compromessi esistenziali tra amici, colleghi, nella coppia, distolgono le persone da quelli che invece dovrebbero essere gli aspetti dell’esistenza meritevoli di essere focalizzati.
Tra questi i rapporti di coppia sono spesso i primi campanelli d’allarme di situazioni intime e personali, da parte di uno dei partner che qualcosa non funziona, che l’equlibrio e l’armonia sono turbati e la coppia ne risente indirettamente e direttamente.
Incomprensioni, litigi, voglia di libertà improvvisa in maniera quasi egoistica, generando sentimenti rivolti al partner avversi, partner che in quei momenti diviene la nemesi sulla quale sfogare frustrazioni, insoddisfazioni personali, richiedono l’aiuto, il soccorso di uno specialista super-partes, un membro esterno la coppia che la aiuti a rifocalizzarsi, ri-equilibrarsi.
Questo è il genere di attività professionale che svolge Simona Fila, psicologa clinica e ideatrice del progetto poli-ambulatoriale 4Expat, un centro nel quale un dinamico staff di laureati in psicologia offre i propri servizi al servizio della terapia e analisi individuale, di coppia, nei rapporti tra genitori e figli.
Non sottovalutate l’aspetto terapeutico rivolto anche alle coppie: una recente inchiesta all’intenro degli studi ambulatoriali ha rilevata che tre coppie su quattro, in seguito a terapie di coppia, ha risanato il rapporto ritrovando sentimenti e vigore, comprensioni reciproche e aumento della conoscenza e ascolto tra i partner.
Se questi dati li rapportiamo a famiglie nelle quali sono presenti figli, capite bene tutti quale valore abbia cercare di salvare una coppia, rendere di nuovo splendido un nucleo famigliare, uno stimolo da non sottovalutare.
La terapia di coppia come metodo di analisi e comprensione reciproca
Spesso le problematiche relative ad una coppia, si manifestano attraverso incomprensioni, quasi sempre non volute, manifestando la difficoltà di capirsi piuttosto che quella di ascoltarsi, come se i partner parlassero un unico linguaggio e non trovassero il traduttore che consentirebbe di capirsi.
Lo scopo del terapeuta, in questi casi è proprio quello di trovare la chiave di volta, riportare il dialogo su linguaggi comprensibili ad entrambi, aiutare la coppia in terapia a cercare, aiutata, la metodologia più efficace per ritrovare empatia, dialogo, capacità di ascolto e di supporto reciproco, in poche parole, anzi una, semplice e meravigliosa, l’amore.
Chi va in terapia quindi?
Il concetto va sottolineato perché è la coppia che sceglie la terapia ed è la coppia che si reca dal terapeuta e non i singoli individui.
Ciò è importante e va sottolineato; può succedere che, durante il percorso, lo psicologo specializzato in terapie di coppia voglia vedere un singolo partner per incidere con maggiore efficacia, capire e portare alla superficie quelle recondite frustrazioni che in alcuni momenti non uscirebbero, sono momenti comunque isolati e estemporanei perché la terapia di coppia prevede la frequenza di entrambi.
Quando capire che è il momento di chiedere aiuto ad un esperto?
La coppia vive la sua quotidianità quasi naturalmente anche in situazioni definibili ‘di allarme’ per la coppia stessa, segnali che si lasciano correre in un folle senso di normalità o di decorso naturale verso la fine del rapporto, sintomi che se osservati in tempo possono segnalare il momento di fermarsi e chiedere aiuto.
L’eccesso di critiche è uno dei fenomeni più diffusi all’inizio di una crisi di coppia, oppure il disprezzo, soprattutto durante i litigi.
La discussione è un momento fondamentale della coppia che apre una parentesi mettendo in campo le reciproche frustrazioni o malcontenti, ma in maniera costruttiva; il disprezzo verbale spesso è sintomo di frustrazione ed è spesso associato ad altri comportamenti come lo stare sulla difensiva.
Questi sono segnali da non sottovalutare e iniziare a pensare ad un percorso comune terapeutico.